Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1Maschil di Asaf. ASCOLTA, o popol mio, la mia dottrina; Porgete gli orecchi alle parole della mia bocca. 2Io aprirò la mia bocca in sentenza; Io sgorgherò detti notevoli di cose antiche; 3Le quali noi abbiamo udite, e sappiamo, E le quali i nostri padri ci han raccontate. 4Noi non le celeremo a’ lor figliuoli, alla generazione a venire; Noi racconteremo le lodi del Signore, E la sua forza, e le sue maraviglie ch’egli ha fatte. 5Egli ha fermata la testimonianza in Giacobbe, Ed ha posta la Legge in Israele; Le quali egli comandò a’ nostri padri di fare assapere a’ lor figliuoli; 6Acciocchè la generazione a venire, i figliuoli che nascerebbero, le sapessero, E si mettessero a narrarle a’ lor figliuoli; 7E ponessero in Dio la loro speranza, E non dimenticassero le opere di Dio. Ed osservassero i suoi comandamenti; 8E non fossero come i lor padri, Generazione ritrosa e ribella; Generazione che non dirizzò il cuor suo, Il cui spirito non fu leale inverso Dio. 9I figliuoli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, Voltarono le spalle al dì della battaglia. 10Non avevano osservato il patto di Dio, Ed avevano ricusato di camminar nella sua Legge; 11Ed avevano dimenticate le sue opere, E le maraviglie ch’egli aveva lor fatte vedere. 12Egli aveva fatti miracoli in presenza de’ padri loro, Nel paese di Egitto, nel territorio di Soan. 13Egli aveva fesso il mare, e li aveva fatti passare per mezzo; Ed aveva fermate le acque come un mucchio. 14E li aveva condotti di giorno colla nuvola, E tutta notte colla luce del fuoco. 15Egli aveva schiantate le rupi nel deserto, E li aveva copiosamente abbeverati, come di gorghi; 16Ed aveva fatto uscir de’ ruscelli della roccia, E colare acque, a guisa di fiumi. 17Ma essi continuarono a peccar contro a lui, Provocando l’Altissimo a sdegno nel deserto; 18E tentarono Iddio nel cuor loro, Chiedendo vivanda a lor voglia; 19E parlarono contro a Dio, E dissero: Potrebbe Iddio Metterci tavola nel deserto? 20Ecco, egli percosse la roccia, e ne colarono acque, E ne traboccarono torrenti; Potrebbe egli eziandio dar del pane, O apparecchiar della carne al suo popolo? 21Perciò, il Signore, avendoli uditi, si adirò fieramente; Ed un fuoco si accese contro a Giacobbe, Ed anche l’ira gli montò contro ad Israele; 22Perciocchè non avevano creduto in Dio, E non si erano confidati nella sua salvazione; 23E pure egli aveva comandato alle nuvole di sopra, Ed aveva aperte le porte del cielo; 24Ed aveva fatta piovere sopra loro la manna da mangiare, Ed aveva loro dato del frumento del cielo. 25L’uomo mangiò del pane degli Angeli; Egli mandò loro della vivanda a sazietà. 26Egli fece levar nel cielo il vento orientale, E per la sua forza addusse l’Austro; 27E fece piover sopra loro della carne, a guisa di polvere; Ed uccelli, a guisa della rena del mare. 28E li fece cadere in mezzo al lor campo, D’intorno a’ lor padiglioni. 29Ed essi mangiarono, e furono grandemente satollati; E Iddio fece lor venire ciò che desideravano. 30Essi non si erano ancora stolti dalla lor cupidigia; Avevano ancora il cibo loro nella bocca, 31Quando l’ira montò a Dio contro a loro, Ed uccise i più grassi di loro, Ed abbattè la scelta d’Israele. 32Con tutto ciò peccarono ancora, E non credettero alle sue maraviglie. 33Laonde egli consumò i lor giorni in vanità, E gli anni loro in ispaventi. 34Quando egli li uccideva, essi lo richiedevano, E ricercavano di nuovo Iddio. 35E si ricordavano che Iddio era la lor Rocca, E che l’Iddio altissimo era il lor Redentore. 36Ma lo lusingavano colla lor bocca, E gli mentivano colla lor lingua; 37E il cuor loro non era diritto inverso lui, E non erano leali nel suo patto. 38E pure egli, che è pietoso, purgò la loro iniquità, e non li distrusse; E più e più volte racquetò l’ira sua, e non commosse tutto il suo cruccio; 39E si ricordò ch’erano carne; Un fiato che passa, e non ritorna. 40Quante volte lo provocarono essi a sdegno nel deserto, E lo contristarono nella solitudine! 41E tornarono a tentare Iddio, E limitarono il Santo d’Israele. 42Essi non si erano ricordati della sua mano, Nè del giorno nel quale li aveva riscossi dal nemico. 43Come egli aveva eseguiti i suoi segni in Egitto, E i suoi miracoli nel territorio di Soan. 44Ed aveva cangiati i fiumi, e i rivi degli Egizi in sangue, Talchè essi non ne potevano bere. 45Ed aveva mandata contro a loro una mischia d’insetti che li mangiarono; E rane, che li distrussero. 46Ed aveva dati i lor frutti a’ bruchi, E le lor fatiche alle locuste. 47Ed aveva guastate le lor vigne colla gragnuola, E i lor sicomori colla tempesta. 48Ed aveva dati alla grandine i lor bestiami, E le lor gregge a’ folgori. 49Ed aveva mandato sopra loro l’ardore della sua ira, Indegnazione, cruccio e distretta; Una mandata d’angeli maligni. 50Ed aveva appianato il sentiero alla sua ira, E non aveva scampata l’anima loro dalla morte, Ed aveva dato il lor bestiame alla mortalità. 51Ed aveva percossi tutti i primogeniti in Egitto, E le primizie della forza ne’ tabernacoli di Cam. 52E ne aveva fatto partire il suo popolo, a guisa di pecore; E l’aveva condotto per lo deserto, come una mandra. 53E l’aveva guidato sicuramente, senza spavento; E il mare aveva coperti i lor nemici. 54Ed egli li aveva introdotti nella contrada della sua santità, Nel monte che la sua destra ha conquistato. 55Ed aveva scacciate le nazioni d’innanzi a loro, E le aveva fatte loro scadere in sorte di eredità, Ed aveva stanziate le tribù d’Israele nelle loro stanze. 56Ed avevano tentato, e provocato a sdegno l’Iddio altissimo, E non avevano osservate le sue testimonianze. 57Anzi si erano tratti indietro, E si erano portati dislealmente, Come i lor padri; E si erano rivolti come un arco fallace; 58E l’avevano provocato ad ira co’ loro alti luoghi, E commosso a gelosia colle loro sculture. 59Iddio aveva udite queste cose, e se n’era gravemente adirato, Ed aveva grandemente disdegnato Israele. 60Ed aveva abbandonato il tabernacolo di Silo; Il padiglione ch’egli aveva piantato per sua stanza fra gli uomini. 61Ed aveva abbandonata la sua forza, ad esser menata in cattività, E la sua gloria in man del nemico. 62Ed aveva dato il suo popolo alla spada, E si era gravemente adirato contro alla sua eredità. 63Il fuoco aveva consumati i suoi giovani; E le sue vergini non erano state lodate. 64I suoi sacerdoti erano caduti per la spada; E le sue vedove non avevano pianto. 65Poi il Signore si risvegliò, Come uno che fosse stato addormentato; Come un uomo prode, che dà gridi dopo il vino. 66E percosse i suoi nemici da tergo, E mise loro addosso un eterno vituperio. 67Ed avendo riprovato il tabernacolo di Giuseppe, E non avendo eletta la tribù di Efraim; 68Egli elesse la tribù di Giuda; Il monte di Sion, il quale egli ama. 69Ed edificò il suo santuario, a guisa di palazzi eccelsi; Come la terra ch’egli ha fondata in perpetuo. 70Ed elesse Davide, suo servitore, E lo prese dalle mandre delle pecore. 71Di dietro alle bestie allattanti Egli lo condusse a pascer Giacobbe, suo popolo; Ed Israele sua eredità. 72Ed egli li pasturò, secondo l’integrità del suo cuore; E li guidò, secondo il gran senno delle sue mani. |