Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1Perciocchè la legge, avendo l’ombra de’ futuri beni, non l’immagine viva stessa delle cose, non può giammai, per que’ sacrificii che sono gli stessi ogni anno, i quali son del continuo offerti, santificar quelli che si accostano all’altare.
2Altrimenti, sarebber restati d’essere offerti; perciocchè coloro che fanno il servigio divino, essendo una volta purificati, non avrebbero più avuta alcuna coscienza di peccati.
3Ma per essi si fa ogni anno rammemorazion dei peccati.
4Perciocchè egli è impossibile che il sangue di tori e di becchi, tolga i peccati. 5Perciò, entrando egli nel mondo, dice: Tu non hai voluto sacrificio, nè offerta; ma tu mi hai apparecchiato un corpo. 6Tu non hai gradito olocausti, nè sacrificii per lo peccato. 7Allora io ho detto: Ecco, io vengo; egli è scritto di me nel rotolo del libro; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. 8Avendo detto innanzi: Tu non hai voluto, nè gradito sacrificio, nè offerta, nè olocausti, nè sacrificio per lo peccato i quali si offeriscono secondo la legge, 9egli aggiunge: Ecco, io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo, per istabilire il secondo. 10E per questa volontà siamo santificati, noi che lo siamo per l’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta. 11E oltre a ciò, ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando, ed offerendo spesse volte i medesimi sacrificii, i quali giammai non possono togliere i peccati. 12Ma esso, avendo offerto un unico sacrificio per li peccati, si è posto a sedere in perpetuo alla destra di Dio; 13nel rimanente, aspettando finchè i suoi nemici sieno posti per iscannello de’ suoi piedi. 14Poichè per un’unica offerta, egli ha in perpetuo appieno purificati coloro che sono santificati. 15Or lo Spirito Santo ancora ce lo testifica; perciocchè, dopo avere innanzi detto: 16Quest’è il patto, che io farò con loro dopo que’ giorni; il Signore dice: Io metterò le mie leggi ne’ loro cuori, e le scriverò nelle lor menti. 17E non mi ricorderò più de’ lor peccati, nè delle loro iniquità. 18Ora, dov’è remissione di queste cose, non vi è più offerta per lo peccato. 19AVENDO adunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, 20che è la via recente, e vivente, la quale egli ci ha dedicata, per la cortina, cioè per la sua carne, 21ed un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, 22accostiamoci con un vero cuore, in piena certezza di fede, avendo i cuori cospersi e netti di mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura. 23Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza; perciocchè fedele è colui che ha fatte le promesse. 24E prendiam guardia gli uni agli altri, per incitarci a carità, ed a buone opere; 25non abbandonando la comune nostra raunanza, come alcuni son usi di fare; ma esortandoci gli uni gli altri; e tanto più, che voi vedete approssimarsi il giorno. 26Perciocchè, se noi pecchiamo volontariamente, dopo aver ricevuta la conoscenza della verità, ei non vi resta più sacrificio per i peccati; 27ma una spaventevole aspettazione di giudizio, ed una infocata gelosia, che divorerà gli avversari. 28Se alcuno ha rotta la legge di Mosè, muore senza misericordia, in sul dire di due o tre testimoni. 29Di quanto peggior supplicio stimate voi che sarà reputato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio, ed avrà tenuto per profano il sangue del patto, col quale è stato santificato; ed avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? 30Poichè noi sappiamo chi è colui che ha detto: A me appartiene la vendetta, io farò la retribuzione, dice il Signore. E altrove: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31Egli è cosa spaventevole di cader nelle mani dell’Iddio vivente. 32Ora, ricordatevi de’ giorni di prima, ne’ quali, dopo essere stati illuminati, voi avete sostenuto un gran combattimento di sofferenze; 33parte, messi in ispettacolo per vituperii e tribolazioni; parte ancora, essendo fatti compagni di coloro che erano in tale stato. 34Poichè avete ancora patito meco ne’ miei legami, ed avete ricevuta con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo che avete una sostanza ne’ cieli, che è migliore e permanente. 35Non gettate adunque via la vostra franchezza, la quale ha gran retribuzione. 36Perciocchè voi avete bisogno di pazienza; acciocchè, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate la promessa. 37Imperocchè, fra qui e ben poco tempo, colui che deve venire verrà, e non tarderà. 38E il giusto viverà per fede; ma se egli si sottrae, l’anima mia non lo gradisce. 39Ora, quant’è a noi, non siamo da sottrarci, a perdizione; ma da credere, per far guadagno dell’anima. |